venerdì 26 febbraio 2010
Altre foto dagli argini verdi
Queste sono alcune delle fotografie fatte oggi da una delle mie solite passeggiate. Una giornata ventosa e bella,con il sole inizia a scaldare un pò. L'inizio di un lento risveglio....
Traslochi e Troll
I miei vicini di casa in affitto sono in subbuglio: Alfio e Eliana ci hanno già abbandonato da un pò,e presto verrà a vedere la casa vuota una famigliola con due bambini! E a quanto pare sembra che dopo quasi due anni,anche la famiglia di Susi migrerà verso Castelvetro. Un pò mi dispiace per i ragazzi,ma la mia amica volpe sarà più tranquilla: Ho davvero avuto il mio daffare a fargli dimenticare il posto e a fare in modo che non facessero danni quando hanno scoperto la sua tana!!!
Il mio compleanno si avvicina. Dopodomani. Orso mi ha detto che dovrò svegliarmi prestissimo ma fa il misterioso. Mah......ho quasi paura!!
Intanto mi piace farvi notare che proprio il 28 Febbraio in Finlandia è festa nazionale.
Si tratta del Kalevan päivä,ed è il giorno del Kalevala. Il Kalevala è il poema epico composto da Elias Lönnrot nella prima metà dell'800 che rappresenta l'epopea nazionale finlandese. Lönnrot, di professione medico, girò in lungo e largo la Finlandia raccogliendo e trascrivendo le storie ed i canti popolari, sino ad allora trasmessi oralmente, riportandoli nel Kalevala che è davvero bellissimo. Per quest'occasione il mio caro corvo e altri amici stanno organizzando a Pispala
(Tampere) una manifestazione-storia piena di Troll che coinvolge i bambini. Infatti è molto indaffarato! Ecco 2 foto dell'anno scorso :
Il mio compleanno si avvicina. Dopodomani. Orso mi ha detto che dovrò svegliarmi prestissimo ma fa il misterioso. Mah......ho quasi paura!!
Intanto mi piace farvi notare che proprio il 28 Febbraio in Finlandia è festa nazionale.
Si tratta del Kalevan päivä,ed è il giorno del Kalevala. Il Kalevala è il poema epico composto da Elias Lönnrot nella prima metà dell'800 che rappresenta l'epopea nazionale finlandese. Lönnrot, di professione medico, girò in lungo e largo la Finlandia raccogliendo e trascrivendo le storie ed i canti popolari, sino ad allora trasmessi oralmente, riportandoli nel Kalevala che è davvero bellissimo. Per quest'occasione il mio caro corvo e altri amici stanno organizzando a Pispala
(Tampere) una manifestazione-storia piena di Troll che coinvolge i bambini. Infatti è molto indaffarato! Ecco 2 foto dell'anno scorso :
....Non mi dispiacerebbe affatto passare un compleanno così!
domenica 21 febbraio 2010
All'ombra di Nonna Quercia
Oggi complice una giornata di sole,io e orso siamo andati a Castelvetro e ho fatto qualche foto a quest'albero magnifico.
Ricordo che per chi volesse QUI c'è la petizione per cercare di salvarlo.
Questa è invece "la lettera di Nonna Quercia" :
Ricordo che per chi volesse QUI c'è la petizione per cercare di salvarlo.
Questa è invece "la lettera di Nonna Quercia" :
"Ciao,
io sono la Grande Quercia.
Abito da 200 o 300 anni – boh, non ricordo bene… sai, la memoria fa cilecca – a Castelvetro piacentino, in zona Oppiazzi.
Tu dirai: perché una quercia mi scrive?
Semplice: ho bisogno di te.
Ti racconto la mia storia.
Sono nata per volontà di un uomo che amava molto gli alberi, soprattutto le querce. Diceva che noi querce siamo l’orgoglio dell’uomo perché diventiamo grandi e potenti come lui. Io non sapevo nulla del potere e della grandezza, ero piccola e fragile. Ogni volta che un temporale arrivava io cercavo di ancorarmi più saldamente al terreno, perché temevo che il vento forte mi portasse via.
Crescendo, ho poi imparato che il vento non bisogna ostacolarlo, ma al contrario bisogna ascoltarlo, così sono diventata amica del vento e ho cominciato a giocare con lui.
Diventavo sempre più alta e facevo sempre più fatica a guardare il mondo che si muoveva sotto di me, mi veniva più facile guardare in alto. Anche i miei amici uomini lo facevano sempre, loro sempre in alto guardavano.
Così vidi delle cose che mai avrei pensato di scoprire. Un mondo meraviglioso e oscuro, stelle brillanti e suoni magici. Belloooooo!
Credevo che il mondo fosse solo questo.
Finché un giorno scoprii che esistevano anche altre cose.
Il mio amico, l’uomo che mi aveva dato la vita, non c’era più. Se n’era andato in un mondo lontano che non conoscevo, doveva essere terribile perché tutti quando pronunciano quel nome piangono e ne hanno paura. Il paese è “morte”.
Credevo fosse un paese, poi un giorno ho scoperto che non è così.
La morte non è un paese, ma è un luogo non lontano né vicino, né brutto né bello, è semplicemente il posto in cui andiamo quando il nostro tronco e i nostri rami sono troppo vecchi e non servono più. In quel posto ritroviamo tutto e tutti, ritroviamo coloro che amiamo e che vogliamo ritrovare.
Quante cose che ho imparato nella mia lunga vita! Ho anche scoperto che agli uomini piace pensare che sul pianeta tutto sia loro. Pensano che la terra sia loro, continuano a guardare in alto e non si curano di tutto ciò che calpestano.
Sai, io non ho piedi e mai mi sono potuta spostare da dove sto. Tutto quello che ho imparato l’ho appreso perché ho ascoltato coloro che volevano parlare con me, come gli uccelli, che volano sempre più in alto, ma che sanno guardare in basso. Mi piace ascoltare la voce del mondo, ma essendo una nonna quercia ho imparato anche ad ascoltare con il cuore: io leggo nel cuore di tutti. Scopro così molte cose.
La solitudine, per esempio. Molti si sentono soli in questo mondo.
Sai cosa dico io?
La solitudine non è una cosa negativa.
La solitudine è solo un’opportunità di crescita. Non cresci se corri, non cresci se sei circondato dal rumore e cerchi di urlare per farti ascoltare.
La voce del silenzio insegna più di mille professori urlanti. La solitudine ti porta il tuo silenzio, e quel silenzio molti lo hanno sperimentato sotto il mio grande ombrello. I miei rami hanno protetto molti cuori di uomini e donne, bambini e animali che hanno voluto ascoltarmi e che hanno saputo ascoltarsi.
Io sono la Grande Quercia e vivo per amare chi vuole amarsi.
Mi piacerebbe che tu venissi a trovarmi, ma devi fare presto perché l’uomo che guarda sempre in alto mi vuole tagliare.
Al mio posto verrà costruita una grande strada a sei corsie, che farà correre ancora più velocemente l’uomo.
Io non ho paura di morire (ho scoperto che la morte è un bluff), so che vivrei ancora e che poi un giorno ritornerei. Ma penso a tutti quei cuori che non riusciranno più ad ascoltarsi perché saranno circondati dal rumore.
Aiutami.
Io non sono importante, sono solo una semplice creatura che ha bisogno di te.
Dammi una mano: fai sapere quello che vogliono fare.
So di chiederti molto, ma so anche che il tuo cuore è bello e grande. E’ grande come sono grande io."
La Grande Quercia
io sono la Grande Quercia.
Abito da 200 o 300 anni – boh, non ricordo bene… sai, la memoria fa cilecca – a Castelvetro piacentino, in zona Oppiazzi.
Tu dirai: perché una quercia mi scrive?
Semplice: ho bisogno di te.
Ti racconto la mia storia.
Sono nata per volontà di un uomo che amava molto gli alberi, soprattutto le querce. Diceva che noi querce siamo l’orgoglio dell’uomo perché diventiamo grandi e potenti come lui. Io non sapevo nulla del potere e della grandezza, ero piccola e fragile. Ogni volta che un temporale arrivava io cercavo di ancorarmi più saldamente al terreno, perché temevo che il vento forte mi portasse via.
Crescendo, ho poi imparato che il vento non bisogna ostacolarlo, ma al contrario bisogna ascoltarlo, così sono diventata amica del vento e ho cominciato a giocare con lui.
Diventavo sempre più alta e facevo sempre più fatica a guardare il mondo che si muoveva sotto di me, mi veniva più facile guardare in alto. Anche i miei amici uomini lo facevano sempre, loro sempre in alto guardavano.
Così vidi delle cose che mai avrei pensato di scoprire. Un mondo meraviglioso e oscuro, stelle brillanti e suoni magici. Belloooooo!
Credevo che il mondo fosse solo questo.
Finché un giorno scoprii che esistevano anche altre cose.
Il mio amico, l’uomo che mi aveva dato la vita, non c’era più. Se n’era andato in un mondo lontano che non conoscevo, doveva essere terribile perché tutti quando pronunciano quel nome piangono e ne hanno paura. Il paese è “morte”.
Credevo fosse un paese, poi un giorno ho scoperto che non è così.
La morte non è un paese, ma è un luogo non lontano né vicino, né brutto né bello, è semplicemente il posto in cui andiamo quando il nostro tronco e i nostri rami sono troppo vecchi e non servono più. In quel posto ritroviamo tutto e tutti, ritroviamo coloro che amiamo e che vogliamo ritrovare.
Quante cose che ho imparato nella mia lunga vita! Ho anche scoperto che agli uomini piace pensare che sul pianeta tutto sia loro. Pensano che la terra sia loro, continuano a guardare in alto e non si curano di tutto ciò che calpestano.
Sai, io non ho piedi e mai mi sono potuta spostare da dove sto. Tutto quello che ho imparato l’ho appreso perché ho ascoltato coloro che volevano parlare con me, come gli uccelli, che volano sempre più in alto, ma che sanno guardare in basso. Mi piace ascoltare la voce del mondo, ma essendo una nonna quercia ho imparato anche ad ascoltare con il cuore: io leggo nel cuore di tutti. Scopro così molte cose.
La solitudine, per esempio. Molti si sentono soli in questo mondo.
Sai cosa dico io?
La solitudine non è una cosa negativa.
La solitudine è solo un’opportunità di crescita. Non cresci se corri, non cresci se sei circondato dal rumore e cerchi di urlare per farti ascoltare.
La voce del silenzio insegna più di mille professori urlanti. La solitudine ti porta il tuo silenzio, e quel silenzio molti lo hanno sperimentato sotto il mio grande ombrello. I miei rami hanno protetto molti cuori di uomini e donne, bambini e animali che hanno voluto ascoltarmi e che hanno saputo ascoltarsi.
Io sono la Grande Quercia e vivo per amare chi vuole amarsi.
Mi piacerebbe che tu venissi a trovarmi, ma devi fare presto perché l’uomo che guarda sempre in alto mi vuole tagliare.
Al mio posto verrà costruita una grande strada a sei corsie, che farà correre ancora più velocemente l’uomo.
Io non ho paura di morire (ho scoperto che la morte è un bluff), so che vivrei ancora e che poi un giorno ritornerei. Ma penso a tutti quei cuori che non riusciranno più ad ascoltarsi perché saranno circondati dal rumore.
Aiutami.
Io non sono importante, sono solo una semplice creatura che ha bisogno di te.
Dammi una mano: fai sapere quello che vogliono fare.
So di chiederti molto, ma so anche che il tuo cuore è bello e grande. E’ grande come sono grande io."
La Grande Quercia
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mercoledì 17 febbraio 2010
Il falò di Pescarolo
Stavolta sono notturna. Quasi l'una e mezza di notte....d'altronde sono o non sono una volpe? ;)
Gli esami sono passati e ora aspetto il secondo semestre.
Devo solo fare quelche lavoretto:
Iniziare il mosaico (con mooolta calma!Oggi mi sono arrivate le prime tessere col corriere!) fare il book del lavoro di decorazione,e dei disegni su commissione per una partecipazione di matrimonio!
Ma stasera sapevo che io e orso saremmo usciti a cena,perchè dopo avrebbe dovuto andare al giornale,quello che non sapevo è che prima mi avrebbe portato a Pescarolo,e che in questo paesino,proprio alle 20 sarebbe iniziato (e poi finito) qualcosa di speciale:
Qui il Carnevale viene festeggiato con mascherate (scene satiriche tipiche della tradizione contadina) e con una singolare cerimonia che inizia la domenica. Un gruppo di uomini sradica un rovere che il giorno seguente, con il concorso di tutta la popolazione, viene solennemente trasportato nella piazza del paese, addobbato con vecchi ombrelli, augurio di pioggia, e piantato in una buca scavata appositamente. Durante la giornata del martedì intorno all'albero viene accumulata un'enorme quantità di legname e di ramaglie, cui si dà fuoco al tocco dell'Avemaria. È considerato di buon augurio girare tre volte intorno al falò. L'albero però non brucia e viene successivamente restituito al proprietario.
Noi ovviamente non ci siamo fatti mancare i 3 giri e nemmeno tante fotografie (qui c'è nè solo qualcuna) che anche al corvo sono piaciute tantissimo!
Quest'anno un falò mi mancava: mi ero persa quello dell'epifania e questo ci voleva proprio!
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lunedì 15 febbraio 2010
domenica 14 febbraio 2010
La notte del ruotino
Ieri sera abbiamo passato una serata carina a Parma
ad ascoltare degli amici che suonavano.
Dopodichè prima di tornare a casa,nemmeno il tempo di uscire dal centro ed ecco che abbiamo misteriosamente forato!
Ovviamente queste cose ci succedono alle 2 di notte di Sabato sera.
Ovvio.
Così siamo stati un'ora su un viale gelido poco lontano,
con orso che nonostante tutti i suoi sforzi non riusciva a svitare i bulloni della ruota da cambiare perchè la sua chiave era pessima e perchè erano stai avvitati con la pistola avvitatrice ( sicuramente non si dice così....ma pazienza!)
Ad un certo punto gli ho letteralmente rubato il telefono e contro ogni sua sciocca resistenza orgoglio-maschile ho chiamato uno dei suoi amici che nel frattempo
era in centro a piedi con gli altri.
Costui ha uno zio meccanico,e così alla fine ci ha portato un intero set di chiavi serie,tra cui la 19 che faceva al caso nostro.
....Gli aiuti ci hanno messo un pò ad arrivare e nel frattempo un passante sardo impietosito si è fermato per aiutarci ma poi ha abbandonato l'impresa.
I bulloni avevano la meglio anche su di lui!
Invece i pochi passanti parmensi delle 2:30/3:00 di notte,guardavano la scena,guardavano orso che grugniva con i ginocchi in terra,
poi la mia faccia sconsolata/scazzata e dopodichè tiravano dritto. Carini.
Poi c'è stato un momento abbastanza tragi-comico in cui ci siamo chiusi in macchina e messi sotto al sacco a pelo aperto per aspettarli. Tipo quei poverini che la moglie li butta fuori di casa e dormono in macchina....era come se ci fossimo buttati fuori di casa insieme. Romantico,no?
Alla fine i nostri eroi sono tornati con gli attrezzi seri e così siamo tornati a casa alle 5 di mattina con il ruotino.....
Uff!Ancora grazie agli amici di salvataggio!
sabato 13 febbraio 2010
venerdì 12 febbraio 2010
Segreti sotto la corteccia
Oggi ho ricevuto altre storie.
Ogni volta che mi avvicino trovo qualcosa di nuovo,
o qualcosa che non avevo notato prima.
Le foglie secche si agitano facendo un rumore come di ossicini.
Tra di noi c'è sempre uno scambio.
Mangio le bacche rosse che lo circondano,
tanto care al corvo e alle sue vecchie tradizioni.
Il vecchio Pioppo ha molte cicatrici causate dal fulmine,
e un lato quasi del tutto scoperto,
senza corteccia e dalle sfumature incredibili.
Il corvo dice che il Biancospino ci protegge entrambi.
Ogni volta che mi avvicino trovo qualcosa di nuovo,
o qualcosa che non avevo notato prima.
Le foglie secche si agitano facendo un rumore come di ossicini.
Tra di noi c'è sempre uno scambio.
Mangio le bacche rosse che lo circondano,
tanto care al corvo e alle sue vecchie tradizioni.
Il vecchio Pioppo ha molte cicatrici causate dal fulmine,
e un lato quasi del tutto scoperto,
senza corteccia e dalle sfumature incredibili.
Il corvo dice che il Biancospino ci protegge entrambi.
giovedì 11 febbraio 2010
Un dono gradito
Il vecchio libro delle piante medicinali di mia mamma.
Mi piace il fatto che abbia le pagine un pò ingiallite e a volte macchiate proprio dalle erbe messe a seccare lì in mezzo durante tanti anni.
Ha anche delle illustrazioni molto belle fatte ad acquerello,che mi fanno venir voglia di disegnare un erbario!
Hmmm...Mia mamma mi regala un mortaio di pietra e poi il suo vecchio libro.
Ne farò buon uso.
Mi sa che ha già capito tutto.....
mercoledì 10 febbraio 2010
lunedì 8 febbraio 2010
Appetiti
" ...E poi ci sono quegli appetiti.Una donna può desiderare follemente di essere vicina all'acqua,o a pancia in giù,con la faccia nella terra,a odorare quel profumo selvaggio.Può aver voglia di correre nel vento,o di piantare qualcosa,di togliere qualcosa dalla terra o mettere qualcosa nella terra. Può aver voglia di impastare e mettere in forno,immersa nella farina fino ai gomiti.Può aver voglia di salire sulla montagna saltando di roccia in roccia,e facendo risuonare la sua voce.Può aver bisogno di ore di notti stellate,quando le stelle sono come cipria sparsa su un pavimento di marmo nero.Può sentire che morirà se non potrà danzare nuda nella tempesta,sedere in perfetto silenzio,tornare a casa sporca di inchiostro,di pittura,di lacrime,di luna."
- Clarissa Pinkola Estès-
- Clarissa Pinkola Estès-
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domenica 7 febbraio 2010
Nebbia e formaggio
Io e orso volevamo andare a trovare Nonna Quercia........Ma non l'abbiamo trovata causa nebbione !!!!!
Ora invece di ripassare,ho intenzione di disegnare la "storia del formaggio".
Una storiella buffa scritta dal corvo.
I protagonisti siamo io,lui,la nostra amica Jenny,orso e uno strano formaggio che continua a crescere e crescere.....
Questo il testo di cui probabilmente non capirete nulla. (Ma non è detto...)
PS: Il formaggio (Juusto) è in questo caso una metafora piuttosto buffa,nata dal fatto che io e il corvo abbiamo trovato "altri" significati alla famosa favola di Fedro...
"Olipa kerran suuri juusto ja Kettu ja Korppi.
Kettu ja Korppi jakoivat juustoa mutta se suureni ja suureni..
Myös Jenny tyttö syömään suurta juustoa ja juusto vain kasvoi ja kasvoi..
Vaikka kettu ja korppi,sekä jenny tyttö jakoivat ja söivät juustoa niin juusto kasvoi,
niinpä he pyysivät ystäviä syömään..ja kaikki söivät,
mutta juusto kasvoi ja kasvoi.
Lopulta Karhu tuli apuun syömään suurta juustoa,Karhu sanoi
"olen nälkäinen Karhu" ja Kettu antoi Karhun syödä..
Mutta juusto ei pienentynyt se taas vain suureni ja kasvoi....."
Ora invece di ripassare,ho intenzione di disegnare la "storia del formaggio".
Una storiella buffa scritta dal corvo.
I protagonisti siamo io,lui,la nostra amica Jenny,orso e uno strano formaggio che continua a crescere e crescere.....
Questo il testo di cui probabilmente non capirete nulla. (Ma non è detto...)
PS: Il formaggio (Juusto) è in questo caso una metafora piuttosto buffa,nata dal fatto che io e il corvo abbiamo trovato "altri" significati alla famosa favola di Fedro...
"Olipa kerran suuri juusto ja Kettu ja Korppi.
Kettu ja Korppi jakoivat juustoa mutta se suureni ja suureni..
Myös Jenny tyttö syömään suurta juustoa ja juusto vain kasvoi ja kasvoi..
Vaikka kettu ja korppi,sekä jenny tyttö jakoivat ja söivät juustoa niin juusto kasvoi,
niinpä he pyysivät ystäviä syömään..ja kaikki söivät,
mutta juusto kasvoi ja kasvoi.
Lopulta Karhu tuli apuun syömään suurta juustoa,Karhu sanoi
"olen nälkäinen Karhu" ja Kettu antoi Karhun syödä..
Mutta juusto ei pienentynyt se taas vain suureni ja kasvoi....."
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Nonna Quercia chiede aiuto
A Castelvetro in un campo,c'è una grande Quercia.
La guardavo sempre con ammirazione
quando ci passavo davanti per andare a Piacenza con il treno.
Ha rami possenti,armoniosi,e grosse radici.
Conosce molte cose,ha visto scorrere molte vite,ed è un albero saggio e antico.
Per me e per altri,è un'anziana da rispettare e ascoltare.
Una nonna.
MA
tutto questo rischia di essere spazzato via da una strada.
Questo è il sito a lei dedicato,e su facebook esiste il gruppo
"Salviamo Nonna Quercia". Servono almeno 3000 iscritti.
Oggi,se riesco vado a trovarla e a fare qualche foto.
Domani ho l'esame di estetica.....e tanto piacere!
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sabato 6 febbraio 2010
venerdì 5 febbraio 2010
Perditempo
La luna è a metà ma non si vede perchè diluvia.
C'è talmente poca umidità che temo mi crescano le branchie,
e la linea internet fa abbastanza schifo.
Se riuscirò a postare questo sarà per puro caso (e per puro fattore C )
e nel frattempo i miei appunti di estetica (filosofia,non make up!!!) si sentono alquanto ignorati.
Penso che farò quest'esame delirando,affidandomi alla mia capacità d'improvvisazione.....sarà proprio divertente.
Il fatto è che perdo tempo in continuazione. Faccio una cosa,una cosa qualsiasi,decido coscientemente di farla,e poi però succede una cavolata qualsiasi che mi fa perdere. Passa una mosca,e mi metto a pensare alle mosche: Ma d'inverno non dovrebbero essere morte tutte?E sanno sempre dove andare le mosche? O volano a caso?Secondo me vanno a fiuto. Adorano le cose schifose,e le cose schifose in genere puzzano.
Dunque è evidente che la mia giornata (che dovrebbe essere dedicata allo studio) si tramuta in una serie di assurde deviazioni di pensiero che non servono a un tubo.
Ora,se la linea permette,ascolto i tamburi barbarici più simpatici del mondo,mi preparo una tisana "fuoco del camino",e perdo altro tempo.
C'è talmente poca umidità che temo mi crescano le branchie,
e la linea internet fa abbastanza schifo.
Se riuscirò a postare questo sarà per puro caso (e per puro fattore C )
e nel frattempo i miei appunti di estetica (filosofia,non make up!!!) si sentono alquanto ignorati.
Penso che farò quest'esame delirando,affidandomi alla mia capacità d'improvvisazione.....sarà proprio divertente.
Il fatto è che perdo tempo in continuazione. Faccio una cosa,una cosa qualsiasi,decido coscientemente di farla,e poi però succede una cavolata qualsiasi che mi fa perdere. Passa una mosca,e mi metto a pensare alle mosche: Ma d'inverno non dovrebbero essere morte tutte?E sanno sempre dove andare le mosche? O volano a caso?Secondo me vanno a fiuto. Adorano le cose schifose,e le cose schifose in genere puzzano.
Dunque è evidente che la mia giornata (che dovrebbe essere dedicata allo studio) si tramuta in una serie di assurde deviazioni di pensiero che non servono a un tubo.
Ora,se la linea permette,ascolto i tamburi barbarici più simpatici del mondo,mi preparo una tisana "fuoco del camino",e perdo altro tempo.
giovedì 4 febbraio 2010
Il drago verde
...Eravate 13 anime a seguire questo blog delirante e ora siete addirittura 16!
Ohhhh...Grazie!
Ieri sono stata al laboratorio di ceramica (quello lontanissimo da Brera) e ho finalmente ritirato la mia creatura:
Il laboratorio era deserto ( Beh...a parte uno scarafaggio spiaccicato) e buio e ho dovuto cercare il drago in cima a uno scaffale polveroso....divertente! Poi durante il tragitto per tornare (sotto TUTTA Milano,e con tutte le scale -non mobili- possibili e immaginabili) avevo il terrore che mi partisse una ruota del carrellino....
Ohhhh...Grazie!
Ieri sono stata al laboratorio di ceramica (quello lontanissimo da Brera) e ho finalmente ritirato la mia creatura:
Il laboratorio era deserto ( Beh...a parte uno scarafaggio spiaccicato) e buio e ho dovuto cercare il drago in cima a uno scaffale polveroso....divertente! Poi durante il tragitto per tornare (sotto TUTTA Milano,e con tutte le scale -non mobili- possibili e immaginabili) avevo il terrore che mi partisse una ruota del carrellino....
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martedì 2 febbraio 2010
Poesia dorsale
La poesia dorsale,è poesia che si fa con i titoli dei libri. E io lo trovo meraviglioso.
Questo è il link per saperne di più, e questo invece il mio primo esperimento....che è alquanto autobiografico:
Questo è il link per saperne di più, e questo invece il mio primo esperimento....che è alquanto autobiografico:
"Donne che corrono coi lupi attorno al fuoco.
Albero e foglia,
il viaggio della strega bambina.
Tutto sulla Finlandia".
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