Cavalletti neri e muri rossi da portare a nuova vita con tanta vernice fresca.
Il lavoro dei ragazzi, leggero come l'aria, ma pieno di poesia e forza:
i fogli di carta a mano sospesi su lucenti fili di rame, le lettere mobili a formare frasi,
e i piccoli segreti nascosti nelle fibre accoglienti e filamentose.
Noi tirocinanti siamo con la schiena un pò a pezzi e le borse sotto gli occhi,
ma siamo soddisfatte almeno quanto i ragazzi
che domani potranno mostrare per la prima volta
a tutti, i loro delicati libri d'artista proprio nella biblioteca della loro scuola.
Ho affidato la mia stanchezza all'acqua calda, che ha tolto dalla mia pelle gli ultimi residui di vernice rossa. Questo per me è il primo tirocinio che si conclude.
Ho imparato tanto da tante cose: prima di tutti dai ragazzi.
Poi dagli imprevisti e dalle sfumature, dall'empatia che ti fa capire al volo come sarà la giornata di lavoro insieme, dalla carta che è tanto materna ed è ancora una materia viva come le piante da cui proviene, che si può ritrasformare infinite volte per poi diventare il TUO foglio.
E in ultimo ho imparato pure da questa sensazione impanicata
di quando la data della mostra finale diventa improvvisamente "domani"
e ci sono delle pareti ROSSE piene di buchi e stucco vecchio che urlano vendetta.
Ma poi sgobbando, piano piano tutto diventa ordinato.
E così passeranno le ultime ore, e arriverà il momento dell'inaugurazione.
Siete tutti invitati!