Questa volta è un vecchio platano dal tronco basso,
nascosto in uno di quei tanti angoli di Milano che probabilmente da sola non troverei mai.
Da sola. Questa frase ha improvvisamente uno strano retrogusto agrodolce che non conoscevo.
Ieri i tuoni, il vento e la pioggia battente sono arrivati mentre anche dentro di me iniziava un nuovo tumulto. Aria di cambiamento.
Ho respirato l'odore della terra bagnata e cantato nel temporale.
Non riesco a concentrarmi e tra poco ci sono gli esami.
Maggio è il re dei mesi. Sapevo che prima o poi, con la sua violenza di papaveri rossi e temporali, di spighe di grano e lucciole nei campi, me ne avrebbe combinata una.