Illuminata dalla luce del riconoscimento mi sembra proprio strano....
essere così oscenamente vicini e non saperlo!
Che strano modo hanno le storie di incrociarsi,
e com'è strano accorgersi che negli ultimi anni frenetici
ho vissuto in questa piccola città
senza viverla affatto.
In queste settimane sono entrata in piccoli posti di cui prima notavo giusto le vetrine, e forse nemmeno quelle. Ho preso la bicicletta ma non solo per andare in stazione.
Ma sopratutto mi è tremata un attimo l'anima.
Se ci penso troppo intensamente sento che piccole lacrime incredule potrebbero sfuggirmi,
e fiori bianchi apparire e sbocciare nell'aria, appena sopra la mia testa.
Riconoscimento.
Il pozzo profondo che porto dentro di me si sente compreso!
Si sente compreso!
Non era mai successo prima. Prima d'ora ha suscitato un sacco di cose:
curiosità, ammirazione, paura, diffidenza, sarcasmo...ma mai una tale comprensione.
curiosità, ammirazione, paura, diffidenza, sarcasmo...ma mai una tale comprensione.
Mi si apre uno spazio nel petto e mi sento libera di essere ciò che sono,
so che verrà capito. So che se correrò, ci saranno altre quattro zampe robuste abbastanza per correre con me, o al massimo per aspettarmi.
Tutto questo quando ormai, dopo varie esperienze ed avventure ero giunta al punto di dirmi: "Forse la persona più adatta per comprendere il mio pozzo profondo, non sono che io stessa. Forse, dato che posso provare amore incondizionato, potrò anche stare da sola. Non è così facile seguirmi....quelli come me sono un pò sfuggenti, per la maggior parte della popolazione comune un pò troppo evanescenti. Ma posso lo stesso far del bene. Se è così che deve essere, chinerò la mia testolina e così sarà, come posso controllare il fato?"
Ero convinta quando pensavo queste cose. Non avevo paura, ero decisamente Artemide.
Come quando da piccola, a scout, ad un certo punto mollavo il gruppo e me ne andavo da sola a sedermi di fianco al ruscello ad ascoltare quello che gli altri non ascoltavano.
Tutto questo quando ormai, dopo varie esperienze ed avventure ero giunta al punto di dirmi: "Forse la persona più adatta per comprendere il mio pozzo profondo, non sono che io stessa. Forse, dato che posso provare amore incondizionato, potrò anche stare da sola. Non è così facile seguirmi....quelli come me sono un pò sfuggenti, per la maggior parte della popolazione comune un pò troppo evanescenti. Ma posso lo stesso far del bene. Se è così che deve essere, chinerò la mia testolina e così sarà, come posso controllare il fato?"
Ero convinta quando pensavo queste cose. Non avevo paura, ero decisamente Artemide.
Come quando da piccola, a scout, ad un certo punto mollavo il gruppo e me ne andavo da sola a sedermi di fianco al ruscello ad ascoltare quello che gli altri non ascoltavano.
Eppure ora Estia torna a sorridere attraverso le mie ciglia.
Apparecchio il focolare nel mio petto, perchè ho scoperto un' apertura di cuore grande almeno quanto la mia che cerco sempre di tenere allenata e ben nutrita, e per questo ci sono le piccole cose di questi giorni: bolle di sapone, scatoloni, the, torte e biscotti, gatti neri, baci e biciclette, il freddo sempre più pungente, la soffitta che viene aperta per recuperare gli abiti pesanti, il caminetto, l'ora legale, i tramonti e la cintura di Orione.
Ps: Sempre per restare in tema di riconoscimenti,
in questo post ho menzionato due divinità dell' antica Grecia: Artemide ed Estia. Questo è dovuto alla lettura di un libro fortemente consigliato a tutte le donne che vogliono scoprire quale divinità classiche nascondono in sè da sempre, o nelle varie fasi della propria vita.
Io credo di essere un misto di Artemide ( quando ho letto la descrizione della "bambina Artemide" mi sono sentita come colpita da una delle sue frecce e ho esclamato "Hey! Ma sono io!" ) e un misto di Estia.
Questo libro mi è stato consigliato da una donna portentosa,
che è un' insegnante, una guida, e anche una specie di vulcano.
( Jean S. Bolen
Le dee dentro la donna
Astrolabio Edizioni )