E dopo tutte queste radici,un pò di relax al mare. Una settimana di sola spiaggia prima di tornare verso casa! Quindi per i prossimi 7 giorni questo della foto sotto sarà il mio indirizzo, nel piccolo campeggio di Bova Marina.... che per la mia gioia è privo di animazione/discoteca! Dunque il prossimo post lo scriverò nuovamente da Cremona! Ora mi tuffo.....
martedì 17 agosto 2010
Al mare dove le vie sono scritte anche in grecanico!
E dopo tutte queste radici,un pò di relax al mare. Una settimana di sola spiaggia prima di tornare verso casa! Quindi per i prossimi 7 giorni questo della foto sotto sarà il mio indirizzo, nel piccolo campeggio di Bova Marina.... che per la mia gioia è privo di animazione/discoteca! Dunque il prossimo post lo scriverò nuovamente da Cremona! Ora mi tuffo.....
venerdì 13 agosto 2010
Colei-che-sa
C'è una vecchissima donna-spirito nelle mie notti Joniche,
e quest'immagine viene da lei.
Ha moltissimi nomi, ed è in tutte le donne.
A volte è sepolta, dormiente, a volte sveglia e viva,
I suoi occhi sono velati e bianchi, ma può vedere lontano.
Mantiene le donne in buona salute, attente e sensibili.
E ' il nostro profondo intuito e istinto.
Qui tutto è arido, ma poco più in su iniziano le montagne e la foresta,
dove vivono alcuni degli ultimi lupi.
A volte di notte se si fa davvero molta attenzione si posso sentire.
Presto spero di riuscire ad andare in montagna, dove il bosco è fitto e ripido,
e gli scoiattoli sono neri come la pece.
Cammino molto da sola,raggiungo i luoghi dove vivono vecchie zie
e altre donne della mia sterminata famiglia di pazzi.
Signore dagli occhi stretti e mille rughe,che tra
un caffè,un dolcetto,od un bicchiere di latte di mandorla,
mi restituiscono tesori:
Sono piccole storie, preghiere e canti.
A volte, le loro storie si intrecciano e ti circondano,
e la mia testa è leggera come una nuvola, quando esco dalle loro case.
Lascio sempre il caffè e lo zucchero, perché così vuole la tradizione
e non scrivo nulla di ciò che viene detto, perché è quasi proibito.
Mente e cuore devono ricordare e conservare.
Molto spesso, queste donne sagge mi aspettano ....
anche se non avevo detto loro nulla prima!
Lei, la vecchia donna-spirito,è all'interno di tutte le loro parole e nei loro occhi,
nei gesti,nei sorrisi, e nelle ossa storte.
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martedì 10 agosto 2010
lunedì 9 agosto 2010
La volpe e il canyon
Vagando come una volpe del deserto nei luoghi in cui vagava mia madre altrettanto selvaticamente,ho scoperto un posto dove la valle si apre davanti agli occhi
e le pareti di pietra e sabbia ti circondano.
Enormi fichi d'india fanno la guardia al sentiero con le loro spine e ci sono i girasoli più grandi che io abbia mai visto!
Qui ovunque,la terra restituisce conchiglie fossili,
e il profilo delle colline è antico,smussato dai secoli.
Cammino sull'antico fondale del mare.
Qui posso sentire tutta la storia di questa terra passarmi come una leggera scossa sotto ai piedi scalzi,e qualcosa è ancora più vivo che mai.
Mi svuota e mi riempe,mi fa venire voglia di ululare,piangere e ridere.
Sono così felice di poter "sentire"!
Anche se poi sono stanca....
In questo luogo che sovrasta il paese sento vicinissimi gli spiriti della mia famiglia,
mia nonna,i miei parenti,e tutte le donne saggie venute prima di me.
Le loro ossa riposano nel piccolo cimitero,ma loro sono qui,
intorno a me come una benedizione.
Il ragno si nasconde sotto ogni pietra,non ho scampo,lo so.
Mi ha già presa e pizzicata per l'ennesima volta.
Sì ....
sono tremendamente "pelasgica" , "lunare" e "tellurica"
come direbbe qualcuno di mia conoscenza.
....E a dirla tutta mi piace un sacco!
mercoledì 4 agosto 2010
Di nuovo in viaggio.
Il vecchio camper è pronto,c'è un gabbiano in volo disegnato sulla sua facciata,
e adesso io mi accingo a spegnere il computer e a metterlo nella sua borsa.
Per quasi un mese sarò senza internet e telefono,nella terra delle mie origini,il computer mi servirà per scrivere,riguardare fotografie e sopratutto da stereo!
Spero che il corvo e Irene vedano i messaggi che ho lasciato per loro....
Abbandono la mia stanza che ormai è a posto con le sue pareti azzurre
(come i mirtilli dice Irene)
e ancora una volta sarò in viaggio.
Ma questo è il viaggio lungo attraverso l'Italia che faccio da quand'ero piccina.
Il viaggio verso le radici greche e bizantine,
verso un paesino sull'aspromonte dal nome Armo,
dove le strade regalano fossili che erano l'antico fondo del mare,
e dove la ginestra,il finocchio selvatico,e il rosmarino profumano l'aria....
Arrivederci.
martedì 3 agosto 2010
Una tranquillità legata al caldo....
Spesso il corvo crea mentre dorme delle frasi,dei pensieri,
che poi scrive per tutti sulla sua bacheca.
Lo fa perchè non sono suoi,ma di chi li leggerà,sono come un dono.
Ho tradotto per voi l'ultimo,anche perchè riconosco qualcosa dentro di esso,
e lui me l'ha fatto trovare senza nemmeno girarci tanto intorno.
Se vi sembrerà banale,forse dovrete leggere un pò più tra le righe.
Qui,come sempre nei nostri discorsi,l'amore è inteso nel suo sensio più ampio,
naturale,universale,e anche un pò selvatico.
Spesso l'amore è fin troppo semplice per noi,
che non lo capiamo e dobbiamo per forza renderlo complicato
e faticare parecchio per intravedere qualcosa.
"Allora quando l'amore stesso è comprensivo con un cuore contrito,esso è confortato e non sente la necessità di fare nulla,nemmeno credere nell'amore. Perchè l'amore conforta veramente e crea la nascita della fiducia. Una volta confortato puoi capire veramente la vera essenza dell'amore che nutre e accarezza il tuo cuore in una tranquillità legata al caldo."
Juha"Korppi"Jaakkola -Mystigo
che poi scrive per tutti sulla sua bacheca.
Lo fa perchè non sono suoi,ma di chi li leggerà,sono come un dono.
Ho tradotto per voi l'ultimo,anche perchè riconosco qualcosa dentro di esso,
e lui me l'ha fatto trovare senza nemmeno girarci tanto intorno.
Se vi sembrerà banale,forse dovrete leggere un pò più tra le righe.
Qui,come sempre nei nostri discorsi,l'amore è inteso nel suo sensio più ampio,
naturale,universale,e anche un pò selvatico.
Spesso l'amore è fin troppo semplice per noi,
che non lo capiamo e dobbiamo per forza renderlo complicato
e faticare parecchio per intravedere qualcosa.
"Allora quando l'amore stesso è comprensivo con un cuore contrito,esso è confortato e non sente la necessità di fare nulla,nemmeno credere nell'amore. Perchè l'amore conforta veramente e crea la nascita della fiducia. Una volta confortato puoi capire veramente la vera essenza dell'amore che nutre e accarezza il tuo cuore in una tranquillità legata al caldo."
Juha"Korppi"Jaakkola -Mystigo
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lunedì 2 agosto 2010
Il dono di Mäyrä
Il dono di Mäyrä,fabbro gentile, è un ottimo promemoria
nato dal fuoco e dalle sue grandi mani .
Mi servirà parecchio per ricordare che i miei occhi non devono vedere in solo modo,
per ricordare che c'è sempre "un passaggio",
per ricordare che occorre svuotarsi e spogliarsi per vedere,
ma che il vuoto non è mai vuoto.
Ho ricevuto altri piccoli doni preziosi durante questa esperienza,
ma li terrò per me,non c'è nessun motivo per mostrare tutto.
Il dono più prezioso di tutti lo custodisco in un luogo caldo e profondo.
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Tra le nuvole
30/7/2010
Ore 11:30
Dopo aver visitato Suomenlinna,aver fatto un picnic con Irene,Santeri,sua moglie e i gabbiani,dopo aver salutato con abbracci e e occhi umidi il corvo,Irene e Armo,
dopo una notte passata ad Helsinki poco distante dalla stazione centrale,
ecco che la Finlandia è ormai lontana sotto di noi. Scrivo in aereo.
Ma sento qualcosa di me che è sicuramente rimasto impigliato
tra i rami degli alberi della foresta,
tra le pietre,nel pelo di Armo,tra le storie di erbe e folletti di Irene,
nelle vesti chiare e scure del corvo.
Qualcosa di questa terra dall'estate gentile mi è rimasto negli occhi e sotto la pelle,ma la cosa che sento ancora più di prima è il calore,
e questo lo devo a persone speciali e semplici.
Questo viaggio è stato spesso emozionante ma tutto sommato tranquillo,ci siamo "annusati" silenziosamente senza mai oltrepassare una certa linea,ma le sensazioni non sbagliano e sono state buone: pazienza,cautela,tenerezza,speranza....
La strada è lunga,molto lunga.
Il corvo mi ha detto di tornare in inverno,e direi che questa è una cosa positiva.
Abbiamo creato l'inizio,nient'altro che un piccolo inizio,e sapevamo che sarebbe stato così anche prima della mia partenza.
I passi della volpe continueranno......ed io li seguirò ancora.
Ore 11:30
Dopo aver visitato Suomenlinna,aver fatto un picnic con Irene,Santeri,sua moglie e i gabbiani,dopo aver salutato con abbracci e e occhi umidi il corvo,Irene e Armo,
dopo una notte passata ad Helsinki poco distante dalla stazione centrale,
ecco che la Finlandia è ormai lontana sotto di noi. Scrivo in aereo.
Ma sento qualcosa di me che è sicuramente rimasto impigliato
tra i rami degli alberi della foresta,
tra le pietre,nel pelo di Armo,tra le storie di erbe e folletti di Irene,
nelle vesti chiare e scure del corvo.
Qualcosa di questa terra dall'estate gentile mi è rimasto negli occhi e sotto la pelle,ma la cosa che sento ancora più di prima è il calore,
e questo lo devo a persone speciali e semplici.
Questo viaggio è stato spesso emozionante ma tutto sommato tranquillo,ci siamo "annusati" silenziosamente senza mai oltrepassare una certa linea,ma le sensazioni non sbagliano e sono state buone: pazienza,cautela,tenerezza,speranza....
La strada è lunga,molto lunga.
Il corvo mi ha detto di tornare in inverno,e direi che questa è una cosa positiva.
Abbiamo creato l'inizio,nient'altro che un piccolo inizio,e sapevamo che sarebbe stato così anche prima della mia partenza.
I passi della volpe continueranno......ed io li seguirò ancora.
domenica 1 agosto 2010
La casa del Corvo
27-29/7/2010
La casa del Corvo è un luogo semplice e tranquillo,
c'è la corrente elettrica ma l'acqua viene dal pozzo che si trova all'esterno come il rustico bagno e la sauna.
Si tratta di una piccola casa di legno bianca e rossa,
come parecchie altre nei dintorni e si trova tra la strada e la foresta.
Fuori dalla sua porta una piccola edicola reca un'icona,un lume,
e l'insegna di "eretico" su cui tanto gli piace scherzare.
Alle sue finestre ci sono altre piccole icone,piume e candele.
Piccoli oggetti della foresta e non solo raccontano storie di santi e sciamani,racchiudono i suoi segreti,vegliano sulla casa.
Ora il suo grande tamburo di pelle di renna e la tammorra che gli ho portato riposano insieme su un mobile vicino al suo letto.
Scrivo seduta ad un piccolo tavolo con una lampada di legno rosso,in una piccola soffitta che si chiama Ketun pesä,il nido della volpe,
e che deve questo nome ad un vecchio racconto.
Quassù ci sono il nostro letto,una vecchia poltrona,una cassettiera verde ed una piccola finestra quadrata che si affaccia sulla foresta,
tra le cui foglie ora la luna sbircia curiosa e gentile.
In questi giorni stiamo seguendo il corvo in giro tra parchi e paludi
(come Nuuksio o Torronsuo)
siti archeologici (Come Sammallahdenmäki) e graziose cittadine di legno
(come Rauma e Porvoo)
Ho fatto il bagno in laghi,fiumi e in mare.
Ogni tanto mangiamo fuori agli orari più impensati,altre volte per la strada facciamo la spesa in uno dei tanti "ABC" ovvero piccoli supermarket/autogrill perennemente aperti,e una volta a casa lui,gentile,cucina per noi.
Il cibo finlandese (estivo specifica il corvo) non mi dispiace affatto.
A pranzo ho sempre dei ridicoli baffi bianchi di piimä!
Ieri notte dopo una giornata calda passata a camminare per paludi e foreste,ho fatto il bagno in un piccolo lago nei dintorni della casa,e ho potuto osservare la striscia d'argento della luna piena nell'acqua,poi insieme io e il corvo ci siamo addentrati nella foresta buia e fitta,guidati dal bianco del pelo di Armo e dal rumore fioco del suo campanello.
Qualche volta la mattina preparo caffè italiano
con la moka che abbiamo regalato ad Irene,
e lo servo nelle nostre tazzine con le rose,
così il suo profumo invade la piccola cucina.
Santeri,un amico di Vantaa che ci ha ospitato una notte,
è rimasto colpito dalle tazzine:
Ha detto che sono così piccole da sembrare quelle per la casa delle bambole!
Tutti e tre facciamo colazione insieme,dopodichè lavo le poche stoviglie con un secchio e una bacinella,usando la buona acqua del pozzo,
mentre l'acqua sporca finisce in un altro secchio e poi viene buttata fuori.
Dopodichè si prende l'acqua anche per il cane e si parte.
Il mio posto in macchina è sempre dietro con Armo,che ogni tanto abbaia ai cavalli delle fattorie,alle nuvole,o ai cartelli che riconosce.
Viaggiando in questo modo ho scoperto il festival di Hollola e lì ho conosciuto molta gente con cui avevo contatti su internet.
Il fabbro Mäyrä (Tasso) grande e gentile
ci ha regalato un amuleto uscito dalla sua forgia.
Il mio è un pezzo di ferro tondo,con un bel buco nel centro.
Viaggiando in questo modo ho scoperto anche il granito rosa,il quarzo luccicante nella foresta,e le rosse piantine carnivore delle paludi. Ho mangiato mirtilli e frutti rossi in quantità mentre camminavo (spesso scalza nella foresta) senza nemmeno fermarmi.
Ho scoperto pitture rupestri,antiche necropoli,buchi di pietra scavati dai giganti, e i luoghi dove fiorisce Ukontulikukka,l'importante e grazioso Verbasco.
Di tanto in tanto il corvo e Irene ci spiegavano
i nomi locali e gli usi delle varie piante.
Una notte mentre tornavamo a casa la volpe ci ha attraversato la strada,
strappando a me un gridolino di sorpresa e piacere,
e qualche "Hauuu!" ad Armo.
Con i ragazzi e gli artisti di Pispala ho ingollato di un sol colpo il mio bicchiere di Koskenkorva per non sfigurare,e bevuto sidro come se nulla fosse,
credendo che fosse uno dei soliti succhi alla frutta .
Mi sono chinata sulle antiche acque tanto care alle donne,
e il corvo mi ha suggerito di prendere un sassolino dal fondo.
Un giorno il Porvoonjoki si è voluto prendere il mio anello d'argento
e un pò del sangue di orso.
Un messaggio piuttosto chiaro. Aria di cambiamenti.
Uno dei primi giorni il corvo mi ha messo in mano
il suo grande tamburo e si è messo ad osservarmi.
Io non osavo farne uscire alcun suono,ma mi sono messa ad osservarlo curiosa,
e a far correre le dite sulle diverse superfici,
sulla pelle di renna,sul legno,sulla pelliccia.
Ci siamo ascoltati in silenzio io e il tamburo.
L'ho perfino annusato,ed aveva un buon profumo balsamico.
Il corvo allora ha sorriso ed è sparito in casa,è ricomparso con una boccetta di olio profumato tra le mani e ha iniziato a versarne un poco sul tamburo mentre io lo rigiravo per aiutarlo.
Nel frattempo il caffè era pronto ma io non osavo abbandonarlo e riporlo sulla coperta stesa sul prato. Non mi andava di metterlo da parte come un oggetto qualunque,e l'ho fatto solo quando lui un pò divertito me l'ha suggerito.
Dopodichè è rimasto per il resto della giornata tranquillo al sole,sulla coperta,
in modo che la pelle si tendesse per bene.
Questo è stato il mio primo e unico contatto con il suo tamburo.
Mi ha un pò stancata,ma credo e spero di non aver fatto brutta figura.
Bisogna andarci cauti con queste cose,avere rispetto.
Ci vuole tempo per conoscersi,come con le persone,
ed oltretutto è un oggetto molto personale.
Alla sera tardi quando orso (con molta saggezza e sensibilità) augura per primo la buonanotte e sale le strette scale che portano al nido della volpe,io e il corvo abbiamo una specie di piccolo rituale: ci guardiamo negli occhi per un pezzo senza parlare,e i suoi occhi sono chiari,limpidi e profondi,vedono più lontano di quanto lui non dia a vedere e nei miei cercano qualcosa,scavano con delicatezza,mi incantano,e poi quando sembra che sia sul punto di dire qualcosa si aprono in un sorriso radioso che per me è come una boccata d'aria dopo una lunga apnea.
Poi viene l'abbraccio. Nessuno mi ha mai abbracciata così,
è un abbraccio diverso da tutti gli altri
perchè è come uno scambio e serve a "sentire" ,lui ci riesce molto bene.
Le cose che mi ha detto in queste momenti e appena dopo,sono per me come la luce di una torcia,mi scaldano il cuore,mi ricorderanno cosa devo fare.
Però mentre resto in piedi tra le sue braccia
ascolto il suo cuore e posso sentire il suo odore:
Il corvo sa di fumo,casa vecchia,legno,terra,foresta,lago.....
lo stesso odore di quando l'ho incontrato per la prima volta all'aereoporto,
lo stesso della sua casa,lo stesso che è rimasto come un marchio sulla camicia da notte cucita da mia nonna,e che non dimenticherò più.
Sono proprio una volpe addomesticata,non c'è che dire.
Non ci ho guadagnato "il colore del grano" come la volpe del piccolo principe,
ma sicuramente "l'azzurro del cielo nell'acqua".
Ora però fate attenzione,la prossima foto è speciale e preziosa per me.
Ne ho fatte più di 800 ma questa è una delle mie preferite.
Guardatela pure ma abbiatene cura e siate discreti,poichè
ritrae gli uomini più importanti della mia vita,al di fuori di quelli della mia famiglia.
Sono un'altro tipo di famiglia e sono molto diversi fra loro.
Entrambi però hanno un grade cuore e qualcosa in comune.
La casa del Corvo è un luogo semplice e tranquillo,
c'è la corrente elettrica ma l'acqua viene dal pozzo che si trova all'esterno come il rustico bagno e la sauna.
Si tratta di una piccola casa di legno bianca e rossa,
come parecchie altre nei dintorni e si trova tra la strada e la foresta.
Fuori dalla sua porta una piccola edicola reca un'icona,un lume,
e l'insegna di "eretico" su cui tanto gli piace scherzare.
Alle sue finestre ci sono altre piccole icone,piume e candele.
Piccoli oggetti della foresta e non solo raccontano storie di santi e sciamani,racchiudono i suoi segreti,vegliano sulla casa.
Ora il suo grande tamburo di pelle di renna e la tammorra che gli ho portato riposano insieme su un mobile vicino al suo letto.
Scrivo seduta ad un piccolo tavolo con una lampada di legno rosso,in una piccola soffitta che si chiama Ketun pesä,il nido della volpe,
e che deve questo nome ad un vecchio racconto.
Quassù ci sono il nostro letto,una vecchia poltrona,una cassettiera verde ed una piccola finestra quadrata che si affaccia sulla foresta,
tra le cui foglie ora la luna sbircia curiosa e gentile.
In questi giorni stiamo seguendo il corvo in giro tra parchi e paludi
(come Nuuksio o Torronsuo)
siti archeologici (Come Sammallahdenmäki) e graziose cittadine di legno
(come Rauma e Porvoo)
Ho fatto il bagno in laghi,fiumi e in mare.
Ogni tanto mangiamo fuori agli orari più impensati,altre volte per la strada facciamo la spesa in uno dei tanti "ABC" ovvero piccoli supermarket/autogrill perennemente aperti,e una volta a casa lui,gentile,cucina per noi.
Il cibo finlandese (estivo specifica il corvo) non mi dispiace affatto.
A pranzo ho sempre dei ridicoli baffi bianchi di piimä!
Ieri notte dopo una giornata calda passata a camminare per paludi e foreste,ho fatto il bagno in un piccolo lago nei dintorni della casa,e ho potuto osservare la striscia d'argento della luna piena nell'acqua,poi insieme io e il corvo ci siamo addentrati nella foresta buia e fitta,guidati dal bianco del pelo di Armo e dal rumore fioco del suo campanello.
Qualche volta la mattina preparo caffè italiano
con la moka che abbiamo regalato ad Irene,
e lo servo nelle nostre tazzine con le rose,
così il suo profumo invade la piccola cucina.
Santeri,un amico di Vantaa che ci ha ospitato una notte,
è rimasto colpito dalle tazzine:
Ha detto che sono così piccole da sembrare quelle per la casa delle bambole!
Tutti e tre facciamo colazione insieme,dopodichè lavo le poche stoviglie con un secchio e una bacinella,usando la buona acqua del pozzo,
mentre l'acqua sporca finisce in un altro secchio e poi viene buttata fuori.
Dopodichè si prende l'acqua anche per il cane e si parte.
Il mio posto in macchina è sempre dietro con Armo,che ogni tanto abbaia ai cavalli delle fattorie,alle nuvole,o ai cartelli che riconosce.
Viaggiando in questo modo ho scoperto il festival di Hollola e lì ho conosciuto molta gente con cui avevo contatti su internet.
Il fabbro Mäyrä (Tasso) grande e gentile
ci ha regalato un amuleto uscito dalla sua forgia.
Il mio è un pezzo di ferro tondo,con un bel buco nel centro.
Viaggiando in questo modo ho scoperto anche il granito rosa,il quarzo luccicante nella foresta,e le rosse piantine carnivore delle paludi. Ho mangiato mirtilli e frutti rossi in quantità mentre camminavo (spesso scalza nella foresta) senza nemmeno fermarmi.
Ho scoperto pitture rupestri,antiche necropoli,buchi di pietra scavati dai giganti, e i luoghi dove fiorisce Ukontulikukka,l'importante e grazioso Verbasco.
Di tanto in tanto il corvo e Irene ci spiegavano
i nomi locali e gli usi delle varie piante.
Una notte mentre tornavamo a casa la volpe ci ha attraversato la strada,
strappando a me un gridolino di sorpresa e piacere,
e qualche "Hauuu!" ad Armo.
Con i ragazzi e gli artisti di Pispala ho ingollato di un sol colpo il mio bicchiere di Koskenkorva per non sfigurare,e bevuto sidro come se nulla fosse,
credendo che fosse uno dei soliti succhi alla frutta .
Mi sono chinata sulle antiche acque tanto care alle donne,
e il corvo mi ha suggerito di prendere un sassolino dal fondo.
Un giorno il Porvoonjoki si è voluto prendere il mio anello d'argento
e un pò del sangue di orso.
Un messaggio piuttosto chiaro. Aria di cambiamenti.
Uno dei primi giorni il corvo mi ha messo in mano
il suo grande tamburo e si è messo ad osservarmi.
Io non osavo farne uscire alcun suono,ma mi sono messa ad osservarlo curiosa,
e a far correre le dite sulle diverse superfici,
sulla pelle di renna,sul legno,sulla pelliccia.
Ci siamo ascoltati in silenzio io e il tamburo.
L'ho perfino annusato,ed aveva un buon profumo balsamico.
Il corvo allora ha sorriso ed è sparito in casa,è ricomparso con una boccetta di olio profumato tra le mani e ha iniziato a versarne un poco sul tamburo mentre io lo rigiravo per aiutarlo.
Nel frattempo il caffè era pronto ma io non osavo abbandonarlo e riporlo sulla coperta stesa sul prato. Non mi andava di metterlo da parte come un oggetto qualunque,e l'ho fatto solo quando lui un pò divertito me l'ha suggerito.
Dopodichè è rimasto per il resto della giornata tranquillo al sole,sulla coperta,
in modo che la pelle si tendesse per bene.
Questo è stato il mio primo e unico contatto con il suo tamburo.
Mi ha un pò stancata,ma credo e spero di non aver fatto brutta figura.
Bisogna andarci cauti con queste cose,avere rispetto.
Ci vuole tempo per conoscersi,come con le persone,
ed oltretutto è un oggetto molto personale.
Alla sera tardi quando orso (con molta saggezza e sensibilità) augura per primo la buonanotte e sale le strette scale che portano al nido della volpe,io e il corvo abbiamo una specie di piccolo rituale: ci guardiamo negli occhi per un pezzo senza parlare,e i suoi occhi sono chiari,limpidi e profondi,vedono più lontano di quanto lui non dia a vedere e nei miei cercano qualcosa,scavano con delicatezza,mi incantano,e poi quando sembra che sia sul punto di dire qualcosa si aprono in un sorriso radioso che per me è come una boccata d'aria dopo una lunga apnea.
Poi viene l'abbraccio. Nessuno mi ha mai abbracciata così,
è un abbraccio diverso da tutti gli altri
perchè è come uno scambio e serve a "sentire" ,lui ci riesce molto bene.
Le cose che mi ha detto in queste momenti e appena dopo,sono per me come la luce di una torcia,mi scaldano il cuore,mi ricorderanno cosa devo fare.
Però mentre resto in piedi tra le sue braccia
ascolto il suo cuore e posso sentire il suo odore:
Il corvo sa di fumo,casa vecchia,legno,terra,foresta,lago.....
lo stesso odore di quando l'ho incontrato per la prima volta all'aereoporto,
lo stesso della sua casa,lo stesso che è rimasto come un marchio sulla camicia da notte cucita da mia nonna,e che non dimenticherò più.
Sono proprio una volpe addomesticata,non c'è che dire.
Non ci ho guadagnato "il colore del grano" come la volpe del piccolo principe,
ma sicuramente "l'azzurro del cielo nell'acqua".
Ora però fate attenzione,la prossima foto è speciale e preziosa per me.
Ne ho fatte più di 800 ma questa è una delle mie preferite.
Guardatela pure ma abbiatene cura e siate discreti,poichè
ritrae gli uomini più importanti della mia vita,al di fuori di quelli della mia famiglia.
Sono un'altro tipo di famiglia e sono molto diversi fra loro.
Entrambi però hanno un grade cuore e qualcosa in comune.
Siikajärvi
21-22/7/2010
Lo sguardo che tanto temevo si è trasformato in un abbraccio.
Sono stata in macchina muta come un pesce,
aggrappandomi al lungo pelo del suo vecchio cane di nome
Armo. Lo stesso nome del mio paese in aspromonte.
Più tardi ho sudato nuda nel buio,
trattenendo un pò il fiato quando l'acqua sulle pietre bollenti
(löyly) cercava di rubarmelo,e sono stata amorevolmente frustata da rami di betulla (vihta) per poi venire accolta dalle acque tranquille del lago.
Ho mangiato piccole patate novelle con la buccia e salmone nel burro guardando le rondini dare la caccia agli insetti,sentendo crescere il calore dentro di me.
Abbiamo lavato i piatti in silenzio nelle acque del lago,
sorridendo appena e usando rametti di abete come spugna,
la farfalla si è poi poi posata sulle mie dita sotto agli occhi di tutti.
Io e Irene l'abbiamo osservata impigliarsi in una tela di ragno per poi riuscire a liberarsene,mentre il corvo preparava la barca.
Lo sciabordio dei suoi remi mi ha cullata e mi ha quasi fatta crollare,non meno della sua voce che cantava una ninna nanna lappone
che parlava dei "fuochi della volpe" cioè l'aurora boreale.
La sua voce che poi è risuonata nella cassa della Tammorra salentina che gli ho regalato,su cui hanno corso le sue dita esperte facendo correre anche il mio cuore.
Lacrime di gioia e gratitudine premono nei miei occhi per uscire,e mi vengono in mente tutte le parole che vorrei dire domani.
Tra le pareti di legno più graziose che abbia mai visto,
orso riposa mentre io penso e scrivo.
Dietro le tapparelle di tela bianca il sole brilla ancora come in un tramonto senza fine.
Ma io non posso restare chiusa dentro,neppure in un posto tanto grazioso
con un mondo così meraviglioso fuori e con tutte queste emozioni addosso.
Così,mentre seduta sul piccolo molo mangio i mirtilli che ho raccolto poco lontano,ecco che una spettacolare alba fa la sua comparsa.
Poco dopo le acque del lago sono così liscie e calme da sembrare uno specchio,
ed io non capisco più se i gabbiani volano nell'acqua o se le pulci d'acqua camminano in cielo.
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