Nel 1897 Gustav Klimt è tra gli artisti viennesi che, insofferenti dei limiti posti dall’ambiente accademico per l’accesso alle mostre ufficiali, fondano un’associazione separata: la Secessione. Attraverso un’intensa attività espositiva e la pubblicazione della rivista “Ver Sacrum“, la Secessione viennese propone l’aggiornamento sui modelli artistici, promuovendo l’integrazione tra pittura, scultura e architettura.
Nel 1902 il Palazzo della Secessione ospita una mostra ispirata a Ludwig van Beethoven, in una miscela di musica e arti visive. Il Fregio di Klimt orna la parte superiore di tre delle pareti della sala laterale di sinistra, articolando la rappresentazione allegorica di temi ispirati alla Nona sinfonia. Tramite le figure, ottenute con materiali e tecniche estranei alle consuetudini della pittura ottocentesca (come le superfici dorate o smaltate, il graffito, il mosaico), Klimt rappresenta un regno ultraterreno, in cui lo spettatore assiste alla travagliata ascesa dell’anima umana verso una felicità superiore e una gioia raggiungibili solo attraverso la redenzione garantita dall’arte.
A Milano, presso lo Spazio Oberdan, una mostra è dedicata ai disegni preparatori per l’esecuzione di tale Fregio. Sono circa trecento i ritratti essenziali e naturali di donne e modelle che porteranno poi alle figure definitive dell’opera, dopo numerosi anni di studi. Il percorso della mostra si apre con l’esposizione di alcuni numeri della rivista “Ver Sacrum“, per introdurre alla Secessione e ai suoi radicali cambiamenti; successivamente viene presentata una riproduzione delle tre pareti del Fregio, in cui spiccano le nuove tecniche adottate da Klimt (su tutte la scena finale, in cui l’abbraccio tra l’uomo e la donna nella redenzione totale delle anime viene esaltato dalla doratura).
Infine i 18 disegni, provenienti da New York, immersi in stanze poco illuminate (per salvaguardare le opere), dando così un tocco in più di sensualità. I leggeri tratti a matita di Klimt creano nudi femminili, corpi abbandonati alla ricerca del piacere intimo e pose cariche di erotismo; la donna è protagonista assoluta, con i propri lineamenti e le proprie curve. Più volte venne vietato a Klimt di esporre i suoi disegni, in quanto troppo espliciti e considerati pornografici; l’artista si ritrovò in contrasto e preferì rivolgersi ai privati per mettere in mostra i propri disegni, che, effettivamente, lasciano poco spazio all’allegoria.
Nel Fregio, però, le figure femminili assumono una carica diversa, densa di significato: i corpi evocano immagini ed emozioni, accompagnandosi perfettamente al suono della musica e portando il fruitore a godere di un lungo percorso verso la redenzione, incontrando e abbracciando il mondo delle Arti.
Io in particolare mi sono fatta letteralmente ipnotizzare dallo sguardo argentato di Malattia,Follia, e Morte. Ho riconosciuto il loro odore da lontano, e ho sentito di nuovo la loro impronta profonda che è da sempre nascosta da qualche parte dentro noi tutti. Loro aspettano,non hanno fretta. Sanno che un giorno ( lontano o vicino che sia) noi tutti saremo di loro proprietà. Ma ad ascoltare bene, suggeriscono anche una soluzione e sono vicine a noi come sorelle. Ho di nuovo ritrovato sul mio sentiero le figlie di "Kiputyttö" fanciulla del dolore,madre dei morbi. Le sono affezionata. So che sarà -insieme alla sua progenie- la mia più preziosa insegnante.
Per maggiori informazioni sulla mostra QUI ( Se non l'avete già fatto avete tempo solo fino a Domenica 6 Maggio per visitarla!)