Nella notte,
prima di addormentarmi…pensieri e un po’ di nostalgia.
“ Ricordo, l’anno scorso in questo periodo ero felice per
qualcosa che stava per succedere….”
E così ho chiamato forte.
Un urlo pieno d’amore, come solo una volpe sa fare.
Quell’urlo notturno di donna ferita, che gela il sangue a
chi non è abituato.
L’ho lanciato nella notte, verso di voi, con le ali calde di
un abbraccio e tutto lo slancio possibile.
Ho pensato poi tra me e me: “ Se arriverà dove deve, lo
saprò perché un’ eco tornerà indietro. Una cosa qualunque, e io lo capirò. “
Il mattino dopo ho spalancato la mia finestra e ho
fotografato l’alba.
Ho preso il talismano di ferro pesante e l’ho messo attorno
al collo, volevo sentirne il peso oggi,
sentirne quasi il fastidio, c’erano cose che volevo
ricordare.
Questa foto l’ho fatta sul treno, mentre ero seduta.
Ho fatto un disegno sulla mia agenda: Lei.
Lei è spesso nei miei pensieri, da lei so che posso imparare.
La cicatrice più bella che esista, tutte le cicatrici del mondo.
Poi…sono arrivata a Milano e la giornata è stata lunga, ha
distolto leggermente i miei pensieri, finchè dopo il tramonto non sono tornata
a casa, stanca.
Con il mio zaino e le mie borse
( incredibile quanti materiali deve
sperimentare un’ aspirante artista-terapista!)
ho salito le scale e sono arrivata alla mia stanza. Lì in
silenzio sul tavolo, c’era un piccolo pacco.
La mia eco è tornata indietro!
Il ferro intorno al mio collo mi ha ricordato tutta la sua
importante pesantezza.
Il ferro intorno al collo mi ha chiesto: “Dove sei tu,
adesso?”
Ed io ho risposto: “ Sono in un momento di meravigliosa
dolcezza,
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