Lo rubo al volo e lo porto sulle pagine del mio blog, perchè anche se magari molti penseranno che siamo un pò esagerate, io e l'autrice di questo post, sentiamo per questo luogo le stesse cose. E riusciamo a vederci anche la bellezza. D'altronde, uno studente di belle-arti dovrebbe accorgersi della bellezza, quando la vive. Anche e aldilà dei mille problemi. E nonostante tutto, io sono fiera di quello che sto facendo, e in cui sto sperando, là, nel labirinto di corridoi e aule.
Ecco dunque il post:
" L'ultima settimana di Brera. Brera che un po' amo e un po' odio, che la vedo femmina, grigia e un po' lesbica, che ha un cortile così triste ma quando splende il sole un po' mi riempe il cuore, che le aule sono grandi quanto la mia cucina ma riescono a darmi un senso di accoglienza a volte sì e a volte no, che quando non ci vado me ne dimentico e sto così bene perché è un po' come un mondo a parte dove tutti hanno un po' lo stesso obiettivo e dove non mi sento giudicata perché tutti sono così diversi e felici di dirlo ed esprimerlo e capisci che la normalità è tutto ed è la mancanza di comunicazione nel mondo reale e a creare paranoie. Brera è dove ho incontrato i migliori amici che abbia mai avuto, che sono come una famiglia, e quando manca qualcuno ci sentiamo un po' incompleti e siamo tutti così estremamente diversi e ci prendiamo un po' in giro per questo ma non cambieremmo mai niente l'uno dell'altro. Brera è frustrazione perché si amano arti diverse, perché ci si chiede cos'è l'arte e tutti rispondono e nessuno risponde e ci si sente un po' confusi e io mi pongo infinite domande. Brera è avere ambizioni e non averne. Brera è imparare la storia del mondo attraverso i disegni e i colori, è trovare insegnanti che sono maestri di vita e trovarne altri da buttare via, è rifare corsi, è perdere tempo è aspettare, rimandare e alla fine farcela. Brera sono io. Brera sei te. Brera sono tutti. Brera sono le cartellette ingombranti in metropolitana, sono le mani sporche d'inchiostro, sono le vagine e gli arcobaleni. A Brera più il lavoro è porno e meglio è. Brera è l'orto botanico, narcisi e magnolie tra gli alti palazzi grigi dove puoi sdraiarti a guardare il cielo e sentirti parte del mondo. Brera è finire il liceo, presentarti il primo giorno e trovarti catapultata in un'altra dimensione e la domanda è "mi ritiro o ci provo? ci provo". Brera è avere 22anni e chiederci cosa sarà del nostro futuro. Brera sono capelli colorati, vestiti sporchi e vestiti a fiori, sono fotografie, piccioni e pomeriggi al bar perché abitiamo tutti troppo lontani per vederci la sera. Brera è il Napoleone con le chiappe lucide sotto la pioggia, sono le persone che vengono un po' da tutta Italia e un po' da tutto il mondo. Brera è un altro mondo. E anche se dovessi essere li l'anno prossimo questa settimana finisce un po' un pezzetto di vita. Brera, arte, amore e crescita. ♥"
Grazie autrice sconosciuta. Grazie davvero. E domani....sotto con psichiatria!
L' autrice sconosciuta non è più sconosciuta
RispondiEliminasi chiama Isabella.
Ma ormai è nota al mondo e al mio cuoricino di volpe come "ragazza arcobaleno" .
La ragazza arcobaleno fa adesso parte della grande famiglia della terapeutica artistica. Il solo vederla mi mette di buon umore. Ci abbracciamo, e siccome è alta alta e io sono bassa bassa, la cosa ci fa sempre ridere!!