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lunedì 27 novembre 2017

Scintilla d'oro

<< Ogni albero ha, sottoterra,una versione primaria di se stesso. Sotto la terra il venerabile albero custodisce "un albero nascosto", ancorato a radici vitali che attingono incessantemente ad acque invisibili. Da queste radici,l'anima nascosta dell'albero spinge l'energia verso l'alto,così che la sua vera e più audace e sapiente natura sbocci in superficie. Così anche la vita di una donna. Come un albero,qualunque sia la sua condizione al di sopra del terreno,smagliante o sofferente...sottoterra vive  "una donna nascosta"  che accudisce la scintilla d'oro,l'energia luminosa, la fonte di spiritualità che mai si spegne. "La donna nascosta" si prodiga sempre per spingere verso l'alto attraverso la terra cieca,per nutrire la sua parte superiore e il suo mondo alla sua portata. I suoi tempi di espansione e reinvenzione dipendono da questo ciclo. Avete mai amato un albero? Se avete mai amato una foresta o un albero,sapete sicuramente che esistono alberi che nonostante siano marciti completamente ingannano tutti - e vivono per raccontare e insegnare i loro grandi ritorni alla vita. Ancora quella scintilla d'oro. >>

<<... Conoscevo uno di quegli alberi in pericolo,era un maestoso pioppo americano. Quella particolare pianta era sopravvissuta,per diverse centinaia di anni, a ogni sorta di malattia,alluvione e temperatura glaciale, e agli attacchi delle termiti.. Ma un giorno dopo essersi distinta nelle battaglie che non aveva ricercato ma che le si erano parate davanti una dopo l'altra, e nonostante resistesse ancora e con fierezza restasse in piedi....ebbene,un giorno fu "scoperta" da un gruppo di uomini armati di seghe e scuri. Fu quindi impietosamente spaccata e abbattuta. E poi, portata via da un grande camion con un fumaiolo nero. E come tante volte accade nella vita di una donna,tutti credevano che fosse stata definitivamente abbattuta, e quella fosse la sua fine. E alcuni,con altre mire per la testa,avrebbero potuto esclamare: " Che liberazione!" Ma...la donna nascosta che accudiva la scintilla d'oro la pensava diversamente....>>

<<...Nell'arco dell'anno,qualcosa cominciò ad accadere al ceppo della grande pianta di pioppo. Di lei rimaneva sul terreno solo una larga base. Il tempo passava e passava. Ad un certo punto...ebbe inizio ciò che io chiamo "un miracolo lento". Dal ceppo piatto del vecchio albero,spuntarono dodici alberelli. Dritti. Robusti. Ondeggianti.Che danzavano in cerchio.In cima al ceppo.Lungo i suoi bordi...dodici alberi danzanti.
I giovani alberi che si innalzarono dal corpo della vecchia pianta di pioppo erano chiaramente suoi figli. Nel mito un simile "albero con i germogli" è talvolta chiamato "albero del cerchio fatato"; spiriti che germogliano da una pianta apparentemente morta...per danzare nella nuova vita di gioia. Le piante non sono seminate. Sono evocazioni. Risorgono, "le tante dall'una",dalla scintilla d'oro. Nel mito greco è Demetra,la madre terra,a morire quando la figlia scompare. Ed è Demetra che torna vigorosamente a vivere quando la figlia le è restituita. Stesso destino per il grande albero: i suoi figli sono nati dalla più vecchia radice paterna; e riportano ancora tutto alla vita. Non a una vita spenta. Auna vita che danza. Questi alberi " che germogliano" esistono in Natura, poichè la nuova vita è conservata nelle radici -anche quando la gran parte della pianta in superficie è stata tagliata,è stata portata via- anche quando la vita di una cosa non è stata trattata con rispetto o generata correttamente-anche quando è circondata da apatia eindifferenza. Anche quando il guscio è stato spaccato e distrutto. Immaginate,da uno spazio vuoto,tornare alla vita con un nuovo virgulto non una,ma tante volte. Incurante di tutte le altre condizioni,sottoterra la donna nascosta custodisce la scintilla d'oro. Ora, in balia dell'irriverenza dei venti,le foglie di questi alberelli alti e graziosi si muovono sempre,parlano sempre con un migliaio di luccicanti sfaccettature verdi. Se questo non è un miracolo,allora non sappiamo nulla dei veri "milagros". Chi può dire che una cosa a noi cara tagliata in mille pezzi sia davvero morta? Se pensiamo a una qualsiasi donna abbattuta,chi potrà mai iniziare a quantificare quale grande vita finirà per sbocciare dai suoi tagli,dalle sue ferite -dall'elettricità spinta verso l'alto dalla sua anima nascosta,da quella scintilla d'oro? Non importa quanto siano profonde le sue spaccature,la sua radice luminosa vive ancora,dona ancora e tenterà sempre di trovare oltre il terreno una vita piena di significato.>>

- Clarissa Pinkola Estes, La danza delle grandi madri-
( Nelle foto, il mio amato vecchio pioppo e i nuovi alberelli che stanno crescendo dal suo tronco tagliato)










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