Cimaruta
La cimaruta è un incantesimo di per sè, un amuleto molto antico, radicato nella tradizione della vecchia religione d’Italia. La cimaruta tradizionale è modellata secondo l’immagine di un rametto di ruta, un’erba che ricopre una notevole importanza nella stregoneria di tradizione italiana. La ruta fin dal medioevo era ritenuta un’erba scacciadiavoli da raccogliere nella notte di San Giovanni. Essa era impiegata nella magia contro gli spiriti: si portava sulla tomba per proteggere l’anima del defunto dagli spiriti maligni. Rametti di ruta erano inchiodati alle porte per impedire al male di entrare.Il ramo di ruta di quest'amuleto è diviso in tre steli che simboleggiano la dea Diana Triformis: la ruta è infatti una delle erbe sacre a questa dea. Vari talismani appaiono sul disegno della ruta e ognuno porta il suo proprio significato. I simboli principali sono la luna, il serpente e la chiave. Questi rappresentano la dea nella sua triplice forma come Ecate (la chiave), Diana (la luna) e Proserpina (il serpente). Più in generale Fanciulla, Madre e Crona. Questo antico raggruppamento della dea appare negli antichi scritti di autori come Lucano, Ovidio e Orazio. Tutti i simboli che vi si trovano sono comuni nella magia popolare e appaiono in numerose versioni. Molti incantesimi di magia popolare, come la cimaruta, sono stati progettati anche per essere usati anche contro la stregoneria stessa. Un esempio appare nella consuetudine di mettere una cimaruta sulla culla di un neonato per la convinzione che essa sarebbe in grado di proteggerlo dal malocchio e dalla stregoneria. L’usanza deriva dall’antica pratica delle donne romane che facevano offerte a Diana per poter partorire sotto la protezione della dea. In questa luce si può notare che il potere della cimaruta è stato inteso come un omaggio a Diana per la nascita del bambino e la protezione dello stesso. Purtroppo tali credenze e pratiche antiche vennero condannate e rimosse dalla Chiesa e dai suoi agenti, e andarono perdute.
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