Sono pura azione in questo momento, in questo periodo.
Faccio molta fatica a fermare il momento, ci riesco a malapena con le fotografie ma tutto scorre così velocemente e ...io stessa sono quello scorrere! Se volete provare a inseguirmi quando queste povere pagine rimangono vuote a lungo, potete frugare sul mio instagram dove è più immediato e più facile buttare il presente, senza tante spieghe perchè le immagini hanno il potere di parlare da sè. Ho anche un secondo account dove ho deciso di raggruppare i miei disegni. Ma adesso scrivo, ne sento il bisogno e riporto storie dalla festa dei folli, dai falò e dalle ceneri alla facciazza degli strati della storia. Sono giorni in cui tutto si intreccia in un balletto storto e perfetto. Di sincronicità al limite del ridicolo, giorni in cui tutto brucia,anche letteralmente, e un pernacchione cosmico fa da eco, e realizzi tra le altre e troppe cose, che quei dolcetti lì di cui ti ingozzi in questo periodo,e che in quanto sborona associ al tuo compleanno , vengono chiamati "lattuge" ma altresì "bugie" e "chiacchere" e a momenti ti vanno di traverso....
Sulla mia pelle arde e si trasforma un simbolo che per tutta la vita mi ricorderà chi e cosa sono. Ogni secondo che passa cambia, muta, entra in me. Ne deriva una gioia selvaggia, una selvaggia frenesia, e al tempo stesso una grande pace, e ne deriverà in seguito una grande forza nei momenti in cui dovrò più che in altri ricordarmene. Quest'anno il falò di Pescarolo ha avuto un valore aggiunto e particolare, la notte prima di incidere così la mia pelle. Quel grande fuoco è stato amore divampante, non solo un rito di primavera, non solo un simbolo o un attributo. No, è stato vera e propria manifestazione biologica di un archetipo. Tangibile, fruibile da tutti i sensi, nessuno escluso.
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