Amava scrivere, ma non l'aveva
mai fatto seriamente prima.
Non si era mai seduta dicendosi
“adesso scrivo per il semplice gusto di farlo". Certo qualche volta aveva
aggiornato il suo vecchio blog, ma non era la stessa cosa.
Iniziò quasi per dispetto, nel
mese in cui la neve dei pioppi invade la pianura e il rosso dei papaveri è più
intenso che mai. Le piacevano i papaveri: delicati e forti al tempo stesso con
il loro colore vitale e prepotente. A volte, provava uno strano piacere nel
raccoglierne un bocciolo ancora sigillato, e aprirlo con le dita, liberandone
così il rosso stropicciato e prigioniero dei petali.
I suoi pensieri avevano al
momento la forma di tanti fili colorati, intrecciati e annodati tra loro. Fili da ricamo marca “Doli” comprati in una
polverosa e caotica bottega indiana.
Sperava di poter districare
quella colorata matassa, di potergli dare un senso e una direzione.
In quel periodo i campi di
grano erano ancora simili ad un mare verde-azzurro, le cui onde venivano
agitate dal vento, e quel movimento le ricordava un enorme respiro. Allora
respirò a fondo.
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