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venerdì 27 gennaio 2017

Memoria ( Gioia-Dolore-Gioia...)

Oggi ho sentito in me un miscuglio di emozioni.
A tratti gioia infinita e a tratti dolore. Per tutto il tempo invece, un'acuta consapevolezza.
Gioia infinita nel sapere che, se le cose fossero andate diversamente ( e avrebbero potuto farlo in mille piccoli modi ) io a quest'ora non sarei qui a scrivere, e mia madre e la maggior parte dei suoi fratelli e sorelle non sarebbero mai nati. Se mio nonno ( e mi colpisce la vicinanza di questa parola....nonno. Non bisnonno, trisavolo o chissà cosa. Nonno. Il padre di mia madre: una dolce figura elegante della mia infanzia, ben nitida, perfino nel profumo... ) Se quel ragazzo di 35 anni non fosse riuscito a fuggire e a tornare a casa a piedi o con mezzi di fortuna, sempre nascosto, durante un viaggio durato mesi di cui rimpiango di non avergli chiesto nulla perchè ero troppo piccola per farlo, ecco io a quest'ora non sarei qui. Però qualcosa mi è stato raccontato: dei vestiti bruciati e sepolti, del bagno fatto fuori casa prima di poter rientrare, di una delle mie zie ancora piccola, che non riconoscendo suo padre in quell'uomo consumato, lo prese a pugni e morsi dicendogli "Sei un estraneo! Non puoi entrare e andare a letto con mia madre!"
Dolore infinito. Dolore per le persone che conosco e soffrono, proprio adesso in questo momento. Persone che fanno parte della mia famiglia. Dolore che parte come personale e poi si allarga, si espande, si eleva fino a perdere i contorni di ciò che conosco, famigliare e familiare e diventa così il dolore di tutti, del mondo intero, universale. Ormai le lacrime che verso non sono più solo le mie. E a quel punto....beh a quel punto il dolore è così illimitato e immenso e incondizionato che solo una cosa può succedergli, e quindi muta e si trasforma e mostra il suo altro volto che è il volto dell'amore, e la cosa non dovrebbe stupire più di tanto, e chi soffre o ha sofferto lo sa: che è semplicemente l'altro lato della medaglia e che la medaglia è una soltanto.
E quindi di nuovo gioia! Gioia perchè la casa qui al confine ( che abito al confine - confine tra buio e luce, nebbia e visibilità, città e campagna- me lo disse un giorno l'altra metà del Volpesce, una sera che era tornata dall'Olanda, ed era primavera se non sbaglio. Era la sera in cui sentimmo le farfalle sussurrare "borbol(eta)s" e in cui ci accorgemmo di averci avuto sotto al naso - e che naso!!- da sempre senza farci caso...) dicevo, la casa non è più vuota e i miei, che hanno passato giorni difficili e movimentati ne sono anche loro contenti, e c'è qualcosa di diverso in loro che io percepisco. Ci sono cose che hanno il potere di rimetterti un po' a posto le priorità,in maniera traumatica ma efficace. Scoprire che mentre qualche sera fa io ero qui da sola turbata da un brutto sogno e angosciata senza un motivo preciso, mia madre in un'altra città faceva a sua volta un incubo e non riusciva a dormire. Oggi ci siamo raccontate questa cosa e il suo commento è stato " tu sei come la nonna, ecco perchè!" Gioia-dolore-gioia... ( ciao nonna! il giorno dopo sarebbe stato il tuo compleanno,così, giusto per legare ancora di più il tutto come piace a noi,e ti ho acceso una candelina e ho indossato un tuo ciondolo!  ) Gioia per i cambiamenti in atto,e come sempre per le piccole cose.
Gioia-Dolore-Gioia
Vita-Morte-Vita
Amore.

mercoledì 25 gennaio 2017


Talismano indiano

Vi faccio vedere una delle mie collane preferite in assoluto. L'ho creata con materiali perlopiù di recupero, e nel suo insieme è un ricordo/talismano della mia esperienza in India. 
- Le perline le ho raccolte sul terrazzo della Kautilya Society, lo splendido luogo che per più di un mese mi ha ospitata a Varanasi. Erano tutte sparpagliate a terra alla rinfusa, e probabilmente appartenevano ad una tenda a cui è partito un filo. Sono state raccolte con un occhio attento al pavimento e un altro attento alle.....scimmie! 
- Il filo di nylon è un filo degli aquiloni. A Varanasi in cielo al pomeriggio,ci sono quasi più aquiloni di carta che uccelli, e dai terrazzi si sente sempre quel fruscìo particolare: l'aquilone è ancora il gioco preferito dai bambini, insieme all'immancabile cricket.
- Il bussolotto di legno l'ho comprato ad una bancherella in un vicolo. Forse ha a che fare con il fumo....boh! Ad ogni modo,gli oggettini misteriosi che si aprono mi hanno sempre affascinato! Dentro ci sono un pezzettino di petalo di Bouganville che le donne del Ganga Learning Centre mi avevano messo tra i capelli l'ultimo giorno, un po' di sabbia, e un minuscolo pezzettino di gesso da sarteria azzurro, proveniente dal laboratorio. 

lunedì 9 gennaio 2017

Western armoto

Se l'asino raglia tre volte è segno che devi svegliarti,
e mentre la campana suona a morto devi prepararti a ripartire.
Qui vige una curiosa nonchè sinistra regola non scritta: la gente muore a gruppi di tre. 
Se la campana del paese suona a morto una volta, allora presto lo farà altre due.
 Sempre tre volte di seguito, come il raglio dell'asino che ti sveglia al mattino,
 e ti dice di conseguenza che sei ancora vivo.

domenica 8 gennaio 2017

Matilde


Di arcobaleni, neve e compleanni

In questi primi giorni dell'anno il tempo atmosferico ha dato spettacolo:
 pioggia, un arcobaleno,neve tonda, grandine e neve....e tutto con il sole!




Il giorno dell' epifania, compleanno del nonno che porta splendidamente i suoi 90 anni, tutte le colline dei dintorni, e pure quelle della Sicilia dall'altra parte erano imbiancate da un sottile strato di neve, simile a zucchero a velo, e così anche le vie del paese percorse dal vento: uno spettacolo, che da queste parti non si vede spesso. Ora i giorni scivolano verso una nuova partenza, nuovi arrivederci, e nuovi ritorni...








venerdì 6 gennaio 2017

ἐπιφάνεια, epifàneia


Il termine deriva dal greco antico, verbo ἐπιφαίνω, epifàino (che significa "mi rendo manifesto"), dal sostantivo femminile ἐπιφάνεια, epifàneia (manifestazione, apparizione, venuta, presenza divina) e in questo modo veniva già utilizzato dagli antichi greci per indicare l'azione o la manifestazione di una qualsiasi divinità (mediante miracoli, visioni, segni, ecc..)
Per noi è ormai il giorno della "Befana". Come ogni dea di aspetto femminile che non sia etereo e obbediente, questa è l'ennesima figura "streghizzata" nella nostra mitologia, ma che cela dietro di sè significati ben interessanti.
Il suo giorno è collocato al termine delle 12 (o 13 a seconda dei punti di vista) notti sante che corrono da Natale a, appunto, Epifania. 
E' la chiusura di un periodo di transizione, dove il vecchio tocca il nuovo e i veli tra i mondi si fanno sottili. Nell'analizzare ciò che è trascorso e trarne lezioni, si procede anche a fare predizioni per il nuovo anno. 
Ed ecco la figura della Befana. Una Dea dell'Inverno, Vecchia, molto vecchia a simboleggiare ciò che finisce. La Ruota che seguo è in piena stagione dell'aria e sta a pennello con l'immagine della Befana volante sulla scopa. La scopa simboleggia lo spazzare, il rinnovare. E' simbolo utilizzato anche per Samhain per le medesime ragioni.
Il suo volare è il muoversi sopra i campi, portando fertilità e i nuovi semi/doni per il futuro, semi che dipendono dal lavoro nell'anno trascorso. Il vecchio che continua nel nuovo.
Anche il carbone, che maliziosamente abbiamo demonizzato come "punizione per bimbi cattivi" ha tutt'altro simbolismo: trattasi delle braci del suo falò, il falò che è sopravvissuto soprattutto nel nord italia come "brusar la vecia", tristemente ed erroneamente confuso da alcuni con una rievocazione di un processo di stregoneria (di fatto in questo modo da alcuni presentato ufficialmente). 
Il falò è la vecchia che, come una fenice, brucia per rinascere. E' la vecchia che rinasce "sempre vergine", di nuovo fanciulla, per iniziare il nuovo ciclo.
Ecco che il carbone è un dono del vecchio anno da riportare nel nuovo anno, che poi confluirà nel nuovo falò in un ciclo continuo di morte e rinascita.
Nei doni delle calze continua la tradizione del suo essere dispensatrice di beni.


domenica 1 gennaio 2017

Ricordo il 2016 come...fosse ieri!


Nel 2016 ...
ho fatto nascere  una farfalla ( ed è successo il giorno del compleanno di mia madre)
mi sono laureata in Terapeutica Artistica, dopo una tesi ed un viaggio indimenticabili in India l'anno prima
ho ricamato con donne di diverse età e culture
 ho fatto i primi due livelli Reiki Shoden e Chuden 
 ho fatto un sacco di laboratori diversi con persone bellissime ( sia co-conduttrici che partecipanti) 
ho ricevuto la mia versione colorata del Volpesce dall'altra metà di me/noi 
sono diventata  Zampiglia, volontaria clown V.I.P Italia 
mi sono fatta 1000 e passa km per i 90anni del nonno 
 ho iniziato a cambiar pelle come ssssuggerisce il mio sssecondo totem,
 ssspezzando ssspirali.... 🐍