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lunedì 30 aprile 2012

Drosera Capensis


Eccomi di nuovo a Nord....
...e ho già una nuova compagnia verde. Un'altra carnivora!
Stavolta una "Drosera Capensis" che  produce foglie dalla forma lineare, lunghe fino a 15 cm e larghe 1 cm, che, come in tutte le specie di Drosera, sono ricoperte di tentacoli vivacemente colorati che presentano gocce di colla alle loro estremità con la quale catturano insetti. Quando l'insetto viene catturato, la foglia si arrotola per tigmotropismo, questo aiuta la digestione portando più ghiandole digestive, che si trovano nella regione centrale della foglia, a contatto con la preda. Al termine del processo digestivo la foglia torna a srotolarsi. Normalmente resta in vita ma se l'insetto era di dimensioni maggiori delle prede abituali (moscerini, zanzare) la foglia si secca e viene subito risostituita. La pianta ha la tendenza a mantenere le foglie morte della precedente stagione, ed il fusto della pianta può diventare lungo e legnoso nel corso del tempo.

giovedì 26 aprile 2012

Un'altra valigia....

Un mese esatto.
E domani volo via....
il prossimo post verrà scritto dalla Brianza e poi da casa.
E nel frattempo....Ste scala le montagne: 

lunedì 23 aprile 2012

Chòra tu Vùa / Bova


Venerdi 27 tornerò da Ste e la settimana dopo a casa mia.
Ormai manca poco....
Ma prima di partire c'era un posto che attendeva di essere visitato,
così adesso vi parlerò di
Bova (Chòra tu Vùa in greco di Calabria) che è un comune italiano di 462 abitanti della provincia di Reggio Calabria.
Il piccolo paese è considerato capitale culturale della Bovesìa, quindi della cultura greca di Calabria.
Bova ha origini molto antiche come testimoniano rinvenimenti di armi silicee dell'epoca neolitica, ritrovate numerose nel territorio. Anche dentro l'abitato, nel perimetro del castello, furono rinvenute schegge di ossidiana, attestanti il commercio primitivo che gli abitanti delle isole Eolie intrattenevano con i popoli vicini a partire dal IV millennio a.C. Pertanto le rocche del castello ospitarono sicuramente un insediamento umano di età preistorica. E ancora i numerosi frammenti vascolari, con disegni a meandro, ad impasto lucido nero, di fattura certamente greca, del primo periodo di colonizzazione, comprovano l'antica esistenza di abitazioni nella zona del castello e documentano i vari insediamenti umani nel corso dei secoli.
Tra le popolazioni preistoriche che abitavano le rocche e le caverne di Bova vi furono gli Ausoni, dediti soprattutto alla pastorizia, che furono poi assoggettati dai coloni greci.
Ecco qualche foto:


...E ora che sapete qualcosa di Bova, non posso non parlarvi di un viaggiatore e del suo libro:
Edward Lear





Tra la fine del XVIII secolo e gli inizi del XX , numerosi viaggiatori stranieri, soprattutto inglesi, visitarono la Calabria spinti dalla curiosità di conoscere i luoghi della Magna Grecia e le bellezze paesaggistiche. Dai loro racconti, diari e articoli nasce la “Letteratura di Viaggio” che, strettamente legata al
mito romantico del brigantaggio, ha il suo apice nell’Ottocento. Le descrizioni dei luoghi sono spesso accompagnate da una ricca iconografia. Il viaggio, intrapreso con lo scopo di conoscere luoghi, costumi, tradizioni, opere d’arte fino ad allora ignoti, viene riversato in opere che testimoniano le diverse realtà calabresi e che attualmente hanno una valenza storica oltre che artistica e letteraria. Lo scrittore e artista Edward Lear (1812-1888) fu anche un grande viaggiatore, si stabilì a Roma nel 1841 e da lì iniziò a viaggiare per l’Italia. Nell’estate del 1847 intraprende insieme a John Proby un viaggio in Calabria che sarà documentato nel suo “Journals of a landscape painter in Southern Calabria” pubblicato nel 1852. Il viaggio svoltosi dal 25 luglio al 5 settembre 1847, è compiuto a piedi, condizione fondamentale per fare “sempre ciò che ci piace, ammirare o fermarci per disegnare, senza alcuna regola precisa” come scrive lo stesso autore. Lear parte da Reggio e ritorna a Reggio dopo aver visitato l’entroterra e la costa della provincia. Motta, Bova, Condofuri, Staiti, Bovalino, Roccella ma anche Palmi, Scilla, Villa San Giovanni, sono paesaggi suggestivi ed evocativi che Lear visita con il suo compagno di viaggio, la guida locale Ciccio e il suo asino. I suoi racconti, le sue cronache del viaggio, narrano la realtà sociale e culturale dei luoghi visitati e i suoi disegni, che riflettono lo stile del tempo per l’accuratezza dei particolari e dei dettagli, rispecchiano luoghi e paesaggi com’erano esattamente, aggiungendo un valore artistico all’opera narrativa. Il Diario di Lear offre un quadro realistico delle condizioni del sud della Calabria nel periodo del Risorgimento. I paesaggi contrastanti dall’asprezza delle montagne alla dolcezza delle coste, sono colti dal viaggiatore a cui non sfugge che tale asprezza e dolcezza caratterizzano anche il popolo calabrese. Lear coglie anche i timori e le agitazioni che cominciavano a emergere anche in provincia e che sfoceranno nei moti rivoluzionari di Reggio alla fine di agosto e che lo costringeranno ad interrompere forzatamente il suo viaggio. Ecco Bova in una delle sue illustrazioni:

venerdì 13 aprile 2012

Da qui...



Da qui internet non funziona granchè
( infatti non scriverò spesso)
MA....
Da qui di notte si sentono i gufi brontolare , e la volpe urlare con voce di donna..
Da qui il vento dice cose che non potrebbe raccontare in altri luoghi..
Da qui ad Aprile l'aria profuma di ginestra,e di fumo di legna nei giorni di pioggia e vento..
Da qui la Sicilia e il mare azzurro ( o talvolta cobalto, grigio, oppure chiazzato d'oro dal sole ) fanno da sfondo ai pensieri e alle giornate..
Da qui disegno poco, ma quando capita è sempre qualcosa di strano e speciale..
Da qui le giornate si allungano sempre, a volte pure troppo..
E io da qui,dall'alto della collina sperduta in aspromonte ( nè mare nè montagna)
aspetto che i giorni si consumino un pò più velocemente.

mercoledì 11 aprile 2012

Fossili e Mimose


Volpe cammina...


Sera profumata,
ginestra e fumo,
oggi ho raccolto fiori di malva.
La Sicilia è una striscia di diamanti sul mare.
Venere è luminosa.
Cammino e penso.
Penso a mia nonna, a quando la vedevo sempre nei miei sogni
e sentivo in lei un’urgenza che passando come fuoco nel sangue diventava mia.
Adesso capisco quell’urgenza:
Pensavo che mi volesse dire: “ Ora hai nuovamente trovato qualcuno come me.
Diventa quello che sei! Non c’è molto tempo! ”
Ma invece il suo messaggio era un altro, lo è tuttora:
“ Riconosci quello che sei. Quello che sei QUI E ORA. Non avere fretta! ”
Non lo capivo, capivo in modo sbagliato e per questo lei era agitata.
Arrabbiata no, ma voleva che io capissi e mi mandava mille segnali.
Ma lo specchio dell’ Ego li distorceva. Nessuno è immune dal suo riflesso.
E poi…
Grazie alla neve alta e alla fatica ho capito.
Grazie alle dita storte di un vecchio spirito di donna ho capito.
Grazie al fuoco e al ferro ho capito.
Ed io non ho più fretta, perché so che il momento che verrà sarà importante ma anche triste.
Ed io non ho più fretta, perché il tempo passa ma solo amore ( oppure odio ) restano impressi nel cuore di quelli che restano.
Ed io non ho più fretta, perché qui e adesso quello che faccio può essere utile.
Ho capito questo.
Ci ho messo qualche anno.
Ecco cosa significa, che il processo continua….

mercoledì 4 aprile 2012

Biscotti, Grecanico, e un regalo di non-compleanno...

Qualche notte fa io e mia cugina Letizia ci siamo armate di formine a forma di animali ( piuttosto nordici....alci,orsi, scoiattoli, e ovvaimente volpi! ) e abbiamo sfornato almeno un chilo di biscotti!
A mezzanotte eravamo ancora lì a pucciare code e zampe nella cioccolata fusa, e la sua piccola cucina era profumatissima! Ecco qualche foto di questa dolce impresa:











Mentre ieri in città, dopo varie richerche in librerie universitarie e simili ho finlamente trovato un volume che mi sta molto a cuore: Il dizionario Grecanico.
La preziosa lingua degli antenati greci, che ancora si parla nei piccoli paesi come Bova, dove di solito vado al mare in estate!



 ducis in fundo....oggi, in questa giornata grigia e brumosa, ho ricevuto un regalo "ritardatario" del compleanno. Fanno sempre piacere questi doni inaspettati! E complimenti alla mia cara Fata-Madrina Claudia! Non è un'amore questa scatolina ricamata dalle sue abili manine?