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sabato 8 ottobre 2016

Adesso è il mare

Jelena, la notizia della tua morte e di quella di Hobbes irrompe nell’ inizio del mio autunno. 
Combacia con il primo freddo e con la prima volta che nell’aria sento odore di fuoco di legna.     
 E così mi ritrovo a disegnare occhi azzurri nel cuore della notte, a piangere, a ricordare, e a passare in bici davanti a casa tua  per lasciare lì davanti un fiore di carta e una candelina, sentendomi scema e stupendomi di quanto fossi vicina. Mi ritrovo a rimpiangere di averti solo sfiorata e di non aver avuto il tempo di scoprirti meglio. E non sono arrabiata per la tua morte, ma sono delusa per tutte le cose che ti hanno portata fin lì, sono delusa perchè il tuo preciso messaggio di aiuto non è arrivato a destinazione ma è stato soltanto fatto rimbalzare un pò, per poi tornarti indietro come un’ eco vuota. 
E a quel punto tu hai fatto ciò che ti è sembrato meglio fare. 
Alla fine morte e amore combaciano,noi lo sappiamo, anche se questo la maggior parte delle persone fa fatica ad accettarlo. Allora io adesso mi sforzo di pensare all’unica cosa davvero davvero importante, ovvero che tu ora sei libera. Che Jelena adesso è il mare.


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