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giovedì 11 aprile 2013

Nel pozzo rosso

Nel pozzo rosso
si entra consapevoli di dover "dare" qualcosa, di trovarsi al centro,
e questo all'inizio fà in modo che lo sguardo resti incollato al lavoro di cucito,che la pelle stessa arrosisca o si chiazzi, e che le parole del raccontarsi siano un pò impacciate.
Poi quando arrivano le domande degli altri intorno, è come ricevere dei colpi, ma accogliendoli nello spazio del cerchio e poi rispondendo, ecco che avviene lo scambio, e il vuoto diventa un "vuoto pieno".
"Cosa vuoi chiedermi?
Sono qui in mezzo per risponderti, e la mia risposta è per tutti. "
Alla fine, l'impaccio iniziale svanisce e le parole ( domande e risposte ) sono più libere
in un'atmosfera di condivisione che scalda ed è confortevole.
Quando la striscia di stoffa rossa è infine cucita, cedere il posto è quasi un dispiacere.


Cucio io mio pezzo "al di fuori "
collegata alle altre strisce, perchè è quello il mio posto:
In mezzo alle persone. Altrimenti il mio "vuoto" non servirà che a me sola, e sarà in parte sprecato.
E lascio nel cerchio il mio "dentro"
perchè è da lì che vengono le cose davvero utili e profonde,
ed è il posto dove si trova il mio "vuoto".

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